LA FORZA: nel rispetto IL CUORE: nella coscienza

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Chi sono

Torinese – ex imprenditrice – esperta marketing – p.r e ricerche di mercato – collaboratrice in redazione di periodici a carattere sociale – lunga esperienza politica – cofondatrice del Partito “PENSIONATI per l’Europa” – funzionaria collaboratrice del Consigliere Regionale del Partito nella VI Legislatura e Presidente della Commissione Sanità della Regione Piemonte – promotrice di numerose iniziative a favore delle fasce più deboli della popolazione ed impegnata attivamente nella tutela e rivendicazione dei diritti dei cittadini – candidata in numerose consultazioni elettorali:

Candidata al Consiglio Comunale di Torino ed in diversi comuni nelle Province Piemontesi. Candidata alla presidenza della Provincia di Torino – candidata Sindaco al Comune di Torino – al Consiglio Regionale del Piemonte – Candidata al Senato.

Candidata al Parlamento Europeo nella lista CCD di Pierferdinando Casini (in virtù di un Patto Federativo)

Presidente del Partito “PENSIONATI per l’Europa”

n.b. nulla in comune con altri partiti Pensionati

Direttore del periodico del Partito “PENSIONATI per l’Europa” “LA FORZA – IL CUORE”

PERCHE’

Se qualcuno dovesse ravvisare una certa animosità da parte mia nelle modalità e nei termini usati per esporre la vicenda pensando che tutto questo sia frutto di un mio personale risentimento nei confronti dei protagonisti, non sbaglierebbe!

Mi sono trovata mio malgrado sul luogo del “misfatto”, inconsapevole “vittima” (all’inizio) ed “inerme” ed “in ..cavolata consapevole”, in seguito!

Si è reso indispensabile per me frequentare per anni questo ospedale per accedere a cure riabilitative atte a porre rimedio – almeno in parte – ai disagi causati dalle radio-chemio terapie per curare un cancro alla gola, e con me numerosi altri più sfortunati, adulti e bambini reduci da interventi demolitori al volto, privati dei connotati in maniera massiccia o affetti da malformazioni sin dalla nascita. E’ in questo contesto che qualcuno ha deciso di collocare una “protetta”, proprio come se la sottoscritta insieme a tutti gli altri compagni di sventura – gente da viaggio all’inferno e ritorno – non potessimo che aspirare di meglio che essere messi nelle mani di medici tarocchi in quanto considerati alla stregua di inutili residui di un’esausta umanità. Sono stata tentata di non farne niente all’inizio, di non lasciarmi coinvolgere, essendomi concessa una pausa di riflessione dall’impegno politico/sociale limitandomi unicamente a manifestare il mio disappunto all’indirizzo di chi si era reso artefice di questo abuso e sollecitando “un passo indietro”. Il silenzio assordante che è seguito ad iniziali goffe scusanti ed aleatorie motivazioni, mi ha confermato che proprio basandosi sul fatto che mi fossi allontanata dall’ambiente politico e sulla mia necessità di proseguire le cure, si facesse affidamento, per potersi garantire la mia “discrezione”! Un comportamento cinico, ignobile e subdolamente ricattatorio che ha sortito l’effetto di offendermi profondamente come persona e come cittadina, ed in sovrappiù di farmi prendere coscienza del fatto che ad essere vittime di questa indegna bassezza – oltre ai “reduci” come me – continuano ad esserlo anche le 30-50 mila persone che ogni anno accedono alle cure in questa struttura! Con il mio silenzio non avrei fatto altro che rendermi complice di questa azione schifosa rinnegando tutto il mio impegno passato: tutte le istanze promosse per la salvaguardia e la difesa dei diritti dei cittadini dei quali mi ero fatta portavoce e per i quali mi ero battuta. No, non avrei potuto starne fuori! Però, ho voluto vederci più chiaro, ho voluto approfondire sobbarcandomi una mole di lavoro non indifferente: una lunga attività di ricerca, di documentazione, di analisi, di considerazioni e riconsiderazioni, per arrivare ad arrendermi al fatto – dopo essere stata investita da un lezzo nauseabondo – di aver sollevato la botola di una fossa biologica! Forse una ragione in più per defilarmi elegantemente e soprattutto … prudentemente!

Ed invece … eccomi qui!

A fare il mio dovere di “testimone dell’ingiustizia”, come del resto siamo – noi cittadini – sollecitati (da più parti) a fare senza alcun timore, quando restiamo vittime di un malaffare o ne assistiamo al perpetrarsi.

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