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Parte 4 – Voglia di… chiarezza

(VOGLIA DI … CHIAREZZA)

Per tornare agli ospedali: sarebbe il caso di soffermarsi un attimo a riflettere su quanto dichiarato dall’on. Angela Napoli – Componente della Commissione Parlamentare Antimafia – (in riferimento all’episodio dell’evasione da uno di essi, nella Locride, di un noto boss dell’’ndrangheta nell’articolo del quotidiano “La Repubblica” di venerdì 16 settembre 2011 pag. 31) “negli ospedali ci lavorano i mafiosi”, e la cosa potrebbe non sorprenderci! Insomma, negli ospedali del Sud lavorano persone della mafia ed in quelli del Nord (proprio per non essere da meno ed allinearci) lavorano gli importati “dintorni” (questo “avrebbe potuto” sorprenderci)! E pensare che tanto è stato fatto per non accollarci la spazzatura del meridione …!

Comunque sia, Nord o Sud, gli unici ad uscire penalizzati da tutto questo “malaffare” sono i cittadini/contribuenti, in balia di uno o dell’altro versante, nel caso di noi nordisti di ambedue (ed alla luce di certi fatti non mi sembra azzardato ipotizzarlo).

Si ha la netta impressione che certi TESTIMONI (certi guru della Giustizia) (14) si siano dotati di una loro personale GIUSTIZIA che – a mio parere – pare collocarli all’apice di quella famosa piramide dove: “chi è sopra “può”, e chi è sotto “deve” (alla faccia della Democrazia!) ed ai quali pare sia consentito in virtù di una non ben identificata “dispensa” adottare “usi e costumi” tipici di quella “categoria criminale” della quale si definiscono strenui avversari, per aggiudicarsi dei privilegi inalberando il vessillo della legalità. Un’impressione sgradevole l’hanno avuta parecchie persone venute a contatto di recente con i personaggi in questione, colpiti di primo acchito dalla prepotenza, dall’arroganza e dalla superbia di chi “sa” di poter fare ciò che vuole, e che confonde lo stato di “protezione” con quello di “immunità”. Un esempio: (15)(uno fra i tanti) incontro pubblico con il “testimone”… assemblea attenta ed educata che ascolta la particolareggiata esposizione delle traversie incorse al testimone nei lunghi anni di vessazioni perpetrate a suo danno da un manipolo di mafiosi e delle privazioni subite in latitanza … termine dell’incontro e un giovane si alza e domanda:”Di cosa vive oggi?” (avendo visto arrivare il “guru della giustizia” a bordo di una mercedes blindata corredata di uomini della scorta)

Risposta secca e lapidaria: “Queste son cose che non la riguardano!”, il mortificato giovane prende 800€ di stipendio al mese e con esso deve mantenere tutta la famiglia! Cos’altro si può aggiungere? Se non che, all’ingenuo mortificato giovane è stato risparmiato il colorito rafforzativo del concetto in dialetto calabrese (che certamente al “testimone” era salito alle labbra, ma in extremis tradotto): ”Non son c…. toi!) in perfetto stile Cetto La Qualunque! Considerato il soggetto, ci si poteva aspettare una risposta diversa?

Non si può certamente dire che il nostro guru ami gli si pongano delle domande o possa anche remotamente accettare un contraddittorio, sarà per questo che la maggior parte degli incontri gli sono organizzati in scuole con una platea di minori (opinabili tali iniziative!) preventivamente, opportunamente ben indottrinata! Gli piace vincere facile!!! Si avrà modo di dilungarci nella descrizione di questa ascetica quanto carismatica figura osservandola da diverse angolazioni ed analizzandone la storia, nel ghiotto capitolo a questa interamente dedicato: “IL MARITO DI JENET (il guru della Giustizia)”.

A ben vedere … il Procuratore di Reggio Calabria, Nicola Gratteri (a mio parere uno dei veri uomini di Giustizia, realista, senza orpelli, competente e degno di stima) – un uomo che si dedica esclusivamente al proprio lavoro cercando di farlo al meglio – ha ragione quando afferma che: (tratto da un’intervista televisiva) la mafia non si può sconfiggere, si può solo combatterla cercando di arginarla … (15) (se poi, mi permetto di aggiungere, questa è suscettibile di continue metamorfosi …) e sempre Nicola Gratteri rimarca con enfasi: “LA GIUSTIZIA E’ UNA COSA SERIA!”, ma questo concetto – a mio parere – ultimamente ne esce un po’ massacrato, ormai è diventato più che altro un atto di fede! O un sogno? Ma, si sa, i sogni non bastano!

A presto!

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