LA FORZA: nel rispetto IL CUORE: nella coscienza

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LA CRESCITA” DI JENET (a proposito di rigore ed equità)

Che ne è stato di Jenet? Niente paura! La soap opera continua, avendo riscosso – come nella ormai consolidata tradizione del dilagante trash – alti indici di gradimento … Anche se la nostra “sfilettatrice di delfini” non è riuscita a veder trasformato il proprio rapporto di lavoro a termine in contratto a tempo indeterminato (come pretendeva), e nemmeno a veder rinnovato il comodo contratto CO.CO.CO. malgrado gli sforzi congiunti dei suoi “simpatizzanti”! Come mai? Forse che il responsabile (4) del polo Sanitario/Universitario (3) non se la sia più sentita di prestarsi al gioco interrompendo così di fatto una sorta di sodalizio con l’universo Cettolaqualunquista? Realizzare pian pianino che il tutto non poteva più considerarsi una semplice goliardata, una leggera deviazione dal percorso dell’etica e responsabilità professionale, insomma un peccato veniale facile da emendare (come gli era stato garantito) a fronte del più che probabile “sputtanamento” a livello mondiale del Polo Sanitario//Universitario (che si trova a dirigere) è stato un tutt’uno con il realizzarne il fallimentare riscontro costi/benefici? Questa potrebbe essere una delle ipotesi più accreditate, scartando a priori quella di un rigurgito di coscienza, che in questa vicenda è stata più che digerita sin dall’inizio ….

Di diverso avviso il prof. Pigmalione, (2) l’unico a non defilarsi, l’unico a mantenere la spregiudicata incoscienza iniziale e ad opporsi strenuamente ed animatamente a questa separazione dopo l’essersi trovato così a proprio agio nella veste di cavalier servente della primadonna in “CO.CO.CO. in Cetto hospital” ed ormai dipendente da quella affinità elettiva instauratasi con la sfilettatrice (inconcepibile per lui anche soltanto ipotizzare un abbandono)! Purtroppo è andata così! Questa volta non è stato accontentato! Gli resta la soddisfazione di aver fatto il possibile e l’impossibile, compreso l’aver affidato alla sfilettatrice – sin dal primo giorno – la mansione di “medico” addetto al triage dei pazienti, alle diagnosi ed alla formulazione della scaletta di priorità di accesso alle cure, alla completa autonomia nel piano di interventi da effettuare sui malcapitati pazienti; e quella di aver (pur con il cuore straziato) – a pochi giorni dalla scadenza del contratto lavorativo della sua diletta – organizzato una trasferta, per gratificarla ulteriormente – una tre giorni di Congresso Medico a livello internazionale realizzato dall’Accademia (omississ …) (46) con l’alto patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri – questa volta non nella veste di semplice accompagnatrice come in precedenza – in località forse più suggestive ma meno prestigiose – bensì imponendola come relatrice!!! Certo è, che per chi si è per lunghi anni relazionata ai delfini ed alla loro sfilettatura il trovarsi fianco a fianco, alla pari con autentici ed eminenti specialisti a livello mondiale non è stato altro che un doveroso tributo alla sua indiscussa abilità! Possiamo soltanto immaginare, quanto si siano sentiti onorati gli illustri colleghi d’oltreoceano dall’aver avuto modo di accrescere il loro sapere attingendo direttamente dal suo patrimonio di competenza, come si siano genuflessi al suo cospetto! Del resto, disquisire – statistiche alla mano – sugli effetti collaterali determinati da interventi chirurgici anche demolitori e da cure chemio/radioterapiche, la ricaduta psicologica che ciò comporta a fronte di carenze funzionali ed estetiche sui pazienti oncologici, dilungandosi nell’esporre le metodologie riabilitative da adottare, non è stato poi così tanto diverso dall’occuparsi di quei simpatici cetacei, il ché non può che aver contribuito ad accrescere enormemente la sua autostima! (Questo è un esempio emblematico per sfatare la diceria che ci sia una fuga di cervelli all’estero, il meglio lo teniamo ben stretto!)

” In maniera esponenziale è cresciuta la mia disistima nei riguardi della Sanità, ogni qual volta mi trovo a contatto – a diverso titolo – con dei medici che non conosco l’istinto mi spingerebbe a richiedere il curriculum professionale, una cosa è certa: qualora malauguratamente dovessi trovarmi nella necessità di avvalermi delle loro cure non mi farei “mettere le mani addosso” se non previa presentazione di dettagliato curriculum corredato da diploma di laurea, (peraltro non sufficiente essendo – a quanto pare – a buon prezzo ((anche prendi 3 paghi 2)) facilmente ottenibile anche su pergamena originale di nostre storiche Università! ) (47) quindi per precauzione supportato da libretto universitario, attestazioni di specializzazioni, master, aggiornamenti, etc. e certificato di iscrizione all’Albo, il tutto rigorosamente verificabile!”A tal proposito “il trota” insegna! (Che casualità … “sfilettatrici di delfini” e”trote”, siamo in pieno ambiente ittico!))

Il prof. Pigmalione ha voluto in tal modo offrire un’ulteriore attestato di stima, un’ulteriore regalia in concomitanza con il compleanno della sua protetta, ed oggi, seppur sconsolato dalla sparizione di quella cometa che aveva illuminato le sue faticose e tediose giornate, e nella quale aveva investito molto – umanamente e professionalmente – il prof. Pigmalione nel suo intimo nutre la speranza – neppur tanto immotivata – che prima della fine dell’anno le riprese della soap possano riprendere con il rientro trionfale dalla porta principale della nostra eroina, e questa volta per restarci e riprendere quel posto rimasto desolatamente vuoto! Si precisa che il Polo d’eccellenza omississ……(3) attualmente risulta essere sotto organico, quindi a maggior ragione si renderebbe indispensabile riappropriarsi di quella “eccellenza” magari offrendole un primariato e per non farla sentire troppo spaesata (questa volta) affiancarle – quale valore aggiunto – persone di sua fiducia attinte direttamente dalla corte di seguaci convertiti alla causa La Qualunque, o meglio ancora parenti stretti; (48) cosa del resto che potrebbe rendersi possibile (sarebbe troppo azzardato ipotizzarlo?) attingendo da fondi resi disponibili grazie alla politica di risparmio operata

a livello regionale nella Sanità che vede ridotte tra l’altro le Borse di Studio agli studenti dove si richiede anche – per l’accesso alle medesime – un punteggio medio non inferiore ai 25/30 (49) (qui sì rigorosamente documentati e certificati!) per non tralasciare i fondi derivanti da altre economie tra le quali quelle determinate da mancate nuove assunzioni di infermieri (ivi compresi quelli impiegati in sale operatorie ove si praticano trapianti d’organo) in tal modo sui contribuenti non verrebbero a ricadere altri costi aggiuntivi, bensì si attuerebbe solamente una “diversificazione” di destinazione degli stanziamenti. Tutto ciò ha un nome: “ottimizzazione delle risorse”! Nel complesso una virtuosa gestione della spesa sanitaria!

E si! C’è da dire che la nostra Jenet ha guadagnato la via d’uscita dalla porta di servizio – andandosene in gran fretta – senza salutare nessuno, nemmeno coloro che l’avevano agevolata nella sua mansione di “medico”, compreso il personale infermieristico prodigatosi nell’insegnarle a destreggiarsi tra ferri chirurgici ed apparecchiature varie. E che dire dei pazienti? Che dire di quelle “cartelle aperte”, di quegli inconsapevoli malcapitati che domandano ancora oggi come mai la “dottoressa” non c’è più? E gli studenti, – ragazzi di buona famiglia – onorati e convinti di frequentare una facoltà di eccellenza a livello internazionale nell’illusoria convinzione di far parte di una sorta di elite? Anche loro ignari, la “dottoressa” che ossequiavano è veleggiata per altri lidi portando via con sé quella fonte di sapienza alla quale attingevano ! Ed i medici (quelli veri), quelli “giusti” pure loro tenuti all’oscuro della vera identità della “collega”, quelli che veramente sgobbano e che la retribuzione della “sfilettatrice” se la possono solamente sognare? Queste sono le categorie che la nostra testimone di giustizia ha coscientemente e spietatamente turlupinato, delle quali si è servita per rimpinguare il suo gruzzolo, gruzzolo che pare si sia ulteriormente rimpolpato nel momento stesso in cui è stata costretta ad abbandonare l’Ospedale, credevate mica che se ne sarebbe andata a mani vuote?! Indispettita si, senza salutare anche, ma con le tasche piene! Pare che già da mesi, – avendo sentore di non vedere rinnovato il contratto (in un modo o nell’altro) – la nostra Jenet previdentemente, (concedetemi l’allegoria) attorno al tavolo di cucina con il consorte guru – come in tutte le buone famiglie avviene – abbia architettato e portato a compimento un’ altra rocambolesca manovra atta a foraggiare ulteriormente con denaro sonante il bilancio domestico.

Se all’inizio di questo articolo feuilleton vi ho resi edotti di come sia facile garantirsi una sistemazione con un lucroso contratto CO.CO.CO. adesso sarei tentata di erudirvi sul modo di procurarsi un’altrettanta lucrosa buonuscita, ma se lo facessi si rischierebbe una pandemia, e nel contempo non sarei certa di potervi assicurare un pari trattamento, in quanto occorre possedere una grande padronanza della materia (leggi, articoli, commi, equipollenze, deroghe, ecc. ecc., più influenti supporter) unita alla funambolica abilità a mescolare il tutto, ad agitare q.b. per infine ottenere il prodotto più vantaggioso. Questa “pratica” legittima, ( non quella in oggetto che gode di troppe “licenze poetiche”) era pressoché sconosciuta nella nostra Regione, ho scoperto che invece in altre è in uso già da tempo in maniera massiccia, sempre per il solito discorso che: “la legge non ammette ignoranza” quando ci deve castigare, ma non ci istruisce come fare per potercene avvantaggiare! E’ il solito “fai da te” all’italiana ed ai nostri “guru” (in questo hanno tutto da insegnarci!) un ben meritato applauso! Anni e anni sui codici ed il “fai da te” continua a produrre per loro i suoi appetitosi frutti!

A questo punto si sarebbe portati a pensare che la nostra Jenet si stia concedendo un periodo di meritato riposo … Ma nemmeno per idea! Fedele al motto: ”battere il ferro sin che è caldo” – ormai un matra per la famiglia La Qualunque – immediatamente, sempre tramite i soliti canali (questo è un altro discorso …!) le è stata trovata un’altra sistemazione sicuramente ancor meglio retribuita, in una struttura semi-pubblica, (50) (nel senso che usufruisce di contributi pubblici, significa che dalle nostre tasche i soldi si involano e vanno direttamente a planare dolcemente ma inesorabilmente in quelle della sfilettatrice) forte anche del curriculum professionale reso più corposo grazie alle referenze e credenziali ottenute tramite la disponibilità senza frontiere di Pigmalione che l’ha imposta come punto di riferimento in un Polo Sanitario/Universitario d’eccellenza sigh! Ed alla partecipazione a Congressi Medici ad alto livello mondiale, doppio sigh!

Una sistemazione che concede alla nostra sfilettatrice di poter operare in completa autonomia, la struttura in questione, guarda caso si occupa delle fasce più deboli di utenti, nella fattispecie – per quanto riguarda la specialità “medica” di Jenet – di pazienti “particolari” – quelli affetti da disabilità di diverso grado – sempre i più indifesi, sempre i più segnati dalla sofferenza, sarò un’inguaribile sentimentale, ma mi fanno orrore coloro che speculano sulla sofferenza, mi fanno orrore coloro che pensano che a queste categorie di persone (nelle quali nessuno di noi o dei nostri cari può escludere di non dovere un giorno per un destino avverso poter entrare a far parte) vengano propinati in maniera cinica servizi scadenti e dannosi da personale incompetente privo di ogni scrupolo morale.

A capo della struttura; (51) un medico di base non sconosciuto alle cronache politiche locali in quanto esponente di Partito e navigatore di lungo corso nel tempestoso oceano politico/sanitario regionale ben avvezzo a destreggiarsi nei torbidi labirinti del sottobosco della politica e nell’aggiudicarsi succulenti incarichi e consulenze a livello regionale e provinciale qualunque sia la matrice politica del Governo piemontese al momento in carica; il classico “uomo per tutte le stagioni”. Un salto di qualità anche per questo signore, al quale non deve essere sfuggita la convenienza dell’opportunità offertagli asservendosi alla causa Jenet, pure lui come Pigmalione ansioso e ben disposto a prestar opera di vassallaggio!

Jenet è in tournee, la soap opera trash prosegue su di un altro set! Resta da domandarsi quanti sventurati pazienti incorreranno nelle sue “cure” naif, è fuor di dubbio che abbandonata al proprio destino, la nostra sfilettatrice senza l’ausilio di supporti professionali “genuini” potrebbe creare maldestramente qualche danno … Nell’eventualità, lancerebbe un SOS al prof. Pigmalione che certamente – memore degl’intensi trascorsi – non mancherebbe di accorrere in suo aiuto ogni qual volta si presentasse l’esigenza di arginare gli effetti negativi di pratiche mediche “inopportune” e nella peggiore delle ipotesi ad accollarsene la responsabilità!?

Altro che “nani e ballerine”!

(Personalmente i nani non mi hanno mai fatta ridere ed inoltre trovo alquanto di cattivo gusto equiparare i portatori di quello che si potrebbe definire un handicap a dei buffoni! In merito alle ballerine non ho mai pensato che possa ritenersi disdicevole tale professione – di ogni ordine e grado – in quanto bene o male se queste non ballano non vengono retribuite, se poi l’intento dispregiativo è quello di equipararle a delle escort, a maggior ragione meritano rispetto in quanto anche quest’ultime non potendo bluffare – nell’esercizio della loro professione – il denaro se lo guadagnano eccome!)

Ben altri sono i personaggi meritevoli di dileggio, biasimo e condanna, i più spregevoli e disgustosi: la categoria dei parassiti …. Di questi tempi proliferano! Inutile dilungarsi, la sottoscritta al momento si occupa di una sottospecie inedita rischiando anche la scomunica, l’ostracismo, la gogna mediatica ed in quant’altro è possibile incorrere, perché se è tollerata la satira e la denuncia che vede prese di mira figure di spicco anche ad alto livello ecclesiale ed istituzionale, ben altra cosa è osare mettere in dubbio o ridicolizzare (come già ho affermato in precedenza) con fatti seppur acclarati l’illibatezza morale dei personaggi di questa squallida e grottesca soap opera trash, si rischia il rogo!

In definitiva pare che la “crescita” della sfilettatrice non conosca battute di arresto! E’ l’unica cosa che cresce – a ben vedere – nel nostro Bel Paese, c’è di che esserne fieri, il resto del mondo ci invidierà, almeno in questo possiamo ritenerci all’avanguardia! Persino la rigorosa Merkel sarebbe tentata di insignirci di un encomio per questa bella prova di teutonico rigore e coerenza politico/morale ! Ma chi se frega se ci troviamo in piena recessione, chi se ne frega del progressivo aumento delle tasse, e – sempre e comunque – dei giovani disoccupati, dei senzatetto, degli imprenditori disperati che si suicidano, degli esodati, dei pensionati ridotti alla fame, delle donne vessate, minacciate e violate, ecc. ecc., che noia, questo populismo!!! L’importante è che certi personaggi, certi Cetto La Qualunque continuino a prosperare incrementando freneticamente con ingordigia il loro deposito bancario talmente cospicuo da vederli – pare – fra i maggior azionisti della Banca (omissis…) (52) e continuando a fare incetta di incarichi ed onorificenze con la loro professione porta a porta di propagandisti pro legalità!

Una nuova “casta”? Una nuova “cosca”? O piuttosto, – considerata la pittoresca appartenenza politico/istituzionale/sociale/religiosa degli adepti – sarebbe più appropriato definirla: “setta”?

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